Un’importante vicenda legale si sta sviluppando attorno a Palazzo Marino, con un particolare focus sulle indagini riguardanti la costruzione dei complessi residenziali Hidden Garden, Torre Milano e Park Towers. L’accusa, presentando queste costruzioni come “ristrutturazioni” al fine di minare l’ordinamento, potrebbe estendersi a numerosi grattacieli eretti a Milano negli ultimi anni, coinvolgendo, secondo le difese, diverse centinaia di progetti immobiliari attuali o passati in città.
Nel caso specifico di Park Towers, recentemente soggetto a notifica di avviso di conclusione delle indagini preliminari, la certificazione delle accuse da parte della procura e del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza arriva da una decisione giudiziaria. La giudice Daniela Cardamone, respingendo la richiesta di sequestro preventivo del cantiere avanzata dagli inquirenti, ha riconosciuto non solo la validità delle accuse di abuso edilizio e lottizzazione abusiva nei confronti dei sei indagati, tra cui costruttori, progettisti e dirigenti comunali, ma ha anche sottolineato l’importanza della pianificazione urbanistica come obbligo imprescindibile della pubblica amministrazione e diritto della popolazione.
La magistratura ha evidenziato che progetti di tale portata, come le Park Towers, non possono essere considerati “ristrutturazioni” e non possono essere realizzati senza un adeguato “piano attuativo” che assicuri la coerenza con gli edifici preesistenti e la necessaria riduzione dei servizi nell’intera zona circostante. Ciò solleva interrogativi sul sistema utilizzato per la realizzazione di numerosi grattacieli residenziali a Milano negli anni passati.
Per quanto riguarda il caso specifico di Crescenzago, con 113 appartamenti indagati per abuso edilizio, lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio, sono coinvolti imprenditori, progettisti e funzionari comunali. L’accusa sostiene che dietro la realizzazione di queste costruzioni ci sia stata una manipolazione delle norme tecniche per far credere che la legge urbanistica dello Stato non si applicasse pienamente in Lombardia e a Milano.
La giudice ha riconosciuto l’esistenza di illegalità evidenti, sottolineando che la costruzione a Crescenzago ha privilegiato interessi privati a discapito dei servizi essenziali per i nuovi residenti. L’operazione è stata definita “speculativa”, con un notevole risparmio per la società Bluestone, ma con un presunto mancato incasso di milioni per il Comune di Milano.
Questa è la terza indagine coordinata dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, arrivando due giorni dopo la pubblicazione di una lettera aperta di oltre 130 dipendenti e funzionari del settore urbanistico del Comune che hanno chiesto il trasferimento per timore di essere coinvolti nelle indagini. Gli avvocati che rappresentano la società Bluestone sostengono la legittimità delle loro azioni, citando la conferma di legittimità da parte del Comune di Milano e sottolineando le somiglianze con altri progetti immobiliari in corso o completati negli ultimi anni.